S come sicurezza, S come super potere: l’aggiornamento Chrome 81 applica limitazioni evidenti ai siti internet che non si sono adeguati alle nuove norme di sicurezza dei dati
Le migliorie in materia di sicurezza dei dati sembrano essere una fonte inesauribile di risorse, gli strumenti messi in campo, così come gli studi per disincentivare le frodi anticipano i trend, rendendo così vita dura agli hacker, ai cracker e al mondo dell’illecito online.
La S che conta
La lettera “S” presente – o assente – negli indirizzi internet dopo il famoso “HTTP” racchiude in sé una parte importante della sicurezza del sito, o per meglio dire la certezza che i dati di chi sta visitando la pagina siano al sicuro e non possano subire (facili) attacchi hacker.
Dato il sempre maggiore interesse verso il mondo digitale e il crescente affacciarsi delle attività commerciali, Mr. Google ha scelto di incrementare i livelli di sicurezza aggiungendo barriere sempre maggiori per disincentivare i malintenzionati, esattamente come avviene nelle nostre case, in cui alla porta a doppia mandata preferiamo un marchingegno blindato perché ci garantisce maggiore sicurezza per proteggere ciò che abbiamo conquistato con fatica.
Stay tuned: Google si sta dando da fare
La versione Chrome 79 ha iniziato a segnalare le pagine che sono sprovviste della magica S in HTTPS e, dai prossimi aggiornamenti verranno direttamente bloccate senza nessuna remore.
A partire da febbraio 2020 quando verrà pubblicata la versione Chrome 81, tutti i siti internet dovranno essersi adeguati, pena l’offuscamento.
Le pagine internet, infatti, raccolgono un numero considerevole di dati personali che devono necessariamente essere protetti per permettere all’evoluzione tecnologica di continuare ad avanzare e già da oggi, Mr. Google ha iniziato a bloccare i contenuti sprovvisti della fatidica S: video, immagini, testi. Nulla è lasciato al caso o escluso da questa protezione dei dati.
Ti sarà capitato, navigando con il browser Google Chrome, di imbatterti in un sito bloccato e di leggere la frase “questo sito non è sicuro!”, da oggi sai che è il capitano della nave a raddrizzare la rotta e se hai un sito o ti adegui a ciò che Google dice, o sei segnalato.
L’attenzione alla sicurezza del sito si muove di pari passo con la riforma del copyright e della sicurezza dei testi, esattamente con la stessa funzione, l’intenzione degli sviluppatori è quella di mantenere la riservatezza e tutelare i testi e gli autori.
La tolleranza di Google
Dopo aver annunciato la notizia ed iniziato a porre rimedio attraverso l’aggiornamento della versione Chrome 79, Google ha iniziato la campagna contro gli attacchi man-in-the-middleche lavorano intercettando il traffico web senza protezione e clonando i dati degli utenti, tra cui le carte di credito.
La segnalazione attuale di Google vuole disincentivare gli hacker per evitare truffe, clonazioni e spiacevoli ricatti che oggi si muovono sulla rete, se ieri era in pericolo il vicino di casa, oggi è il sito internet poco sicuro (e magari sviluppato da un semi-professionista) ad offrire materiale fertile per questi soggetti.
La manovra iniziata con Chrome 79, continua grazie all’aggiornamento successivo – Chrome 80 – con finalità di oscuramento dei contenuti privi di sicurezza, per poi concludersi con l’ultima versione – Chrome 81 – che metterà un punto definitivo a chi è rimasto apatico nei confronti della segnalazione.
Se il tuo sito viene segnalato dal browser Chrome come non sicuro serve attivarsi quanto prima: ringrazia il semi-professionista di turno e rivolgiti a personale specializzato che ha a che vedere quotidianamente con queste tipologie di problematiche è ha composto nel DNA della conoscenza web come super potere!
Sblocco della protezione e il lucchetto magico
Durante la fase di transizione, e laddove il vostro sito sia già passato sotto la lente di GOOGLE noterete che l’indirizzo è cambiato da HTTP a HTTPS ed è comparso un lucchetto. Cosa fare per visionare un contenuto non ancora aggiornato? Basterà cliccare sul lucchetto e accedere alla modalità non sicura in maniera consapevole.
Qualora vi sia un’intromissione esterna sarà a tuo rischio e pericolo, poiché la funzione di navigazione in modalità non sicura è stata forzata manualmente.
Come evitare spiacevoli inconvenienti?
Il compito è tutto nelle mani degli sviluppatori dei siti che intervengono sui certificati SSL e modificano la sicurezza del tuo sito.
La rivoluzione e le nuove versioni
Mr. Google ha presentato l’aggiornamento Chrome 80 come una piccola grande rivoluzione per ridurre i rischi della navigazione internet, ecco perché ha scelto di sviluppare l’idea attraverso un periodo temporale ben definito e accompagnando l’utente con 3 differenti aggiornamenti: avviso, oscuro, blocco (oppure mi adeguo).
La fase di verifica e di presa coscienza della nuova modalità di navigazione è necessaria per rendere gli utenti responsabili e consapevoli delle enormi potenzialità del mondo digitale che – purtroppo – gravitano attorno anche a malintenzionati che vogliono impossessarsi dei dati sensibili per usi illeciti e più disparati.
HTTPS e la SEO
Tra le tantissime variabili che influenzano la comparsa del tuo sito web su Google per una determinata ricerca, ci sarà d’ora in avanti (in realtà è già così da tempo) un fattore aggiuntivo, ovvero la presenza o meno di quella piccola S posta dopo HTTP. Google ha deciso quindi di fornire un ulteriore incentivo all’attivazione dei certificati SSL anche con il “ricatto” del posizionamento organico sul motore di ricerca.
Affidarsi a personale competente in grado di potenziare la sicurezza del sito è un passaggio fondamentale per evitare di vedere crollare le visite al proprio portale dopo un arduo lavoro destinato alla crescita.
Le visualizzazioni dei contenuti può restare invariata qualora le regole vengano seguite alla lettera e si scelga di adeguarsi alla versione Chrome 80 con cognizione di causa.
Il tuo sito è aggiornato? Il super poter S si è insediato nel tuo indirizzo? No? Allora hai del lavoro da portare a termine.