Amore e odio: probabilmente è così che in molti oggi descriverebbero il proprio rapporto con la tecnologia e il web, specialmente in questo strano 2020.
Lo si può immaginare: tra videocall, didattica a distanza, lezioni di yoga e serie tv, lo schermo è diventato il nostro migliore amico.
Ma cosa dicono i dati? Come è cambiato il web in questo ultimo anno?
I dati in realtà non rivelano alcun fenomeno particolarmente inaspettato, ma piuttosto sono il riflesso del periodo al quale si riferiscono: per esempio, l’utilizzo di strumenti web durante il lockdown in primavera non ha avuto lo stesso andamento durante il periodo autunnale di ripresa delle attività.
Sommario
Primo scenario: le nuove abitudini della quarantena
(Dal rapporto di Global Web Index)
Se tra le attività offline l’acquisto di lievito è sicuramente sul podio, tra quelle online troviamo un generale incremento del consumo di contenuti mediatici.
Per stilare l’ultimo rapporto di Global Web Index è stato intervistato un campione di 4mila utenti tra Stati Uniti e Regno Unito, con l’obiettivo di capire come avessero trascorso digitalmente il loro tempo in quarantena, evidenziando anche le differenze generazionali.
Ad esempio il 51% dei giovanissimi della Generazione Z afferma di aver aumentato il consumo di video su YouTube e TikTok, dimostrando al contrario poco interesse per i livestream che hanno inondato i social network, molto apprezzati invece dai Millenials (+30%).
Diversa la situazione per la Generazione X e i Boomer. In generale, la loro vita mediatica non sembra essere cambiata poi così tanto. I picchi raggiungono infatti un livello significativo in un’unica categoria: il consumo di televisione (+42%).
Qualche timido incremento si nota nel consumo di Netflix e altri servizi streaming (+21%), della radio (+15%) e dell’informazione online (+15%).

fonte: Visual Capitalist
Secondo scenario: la ripresa delle attività in autunno
Dal nuovo aggiornamento Audiweb emerge che dopo il primo lockdown la disponibilità di accesso a internet è aumentata del 4,6% rispetto al periodo ottobre 2019-febbraio 2020.
E visto che accedere a internet è diventato più semplice, lo si utilizza di più: dal rapporto emerge infatti che nel mese di ottobre la total digital audience ha raggiunto il 73,8% della popolazione (+4,5% rispetto a settembre), collegata per 63 ore 51 minuti complessivi.
I dati riflettono dunque, da un lato, il nuovo contesto caratterizzato da una maggiore dipendenza dall’online per attività lavorative e di studio, ulteriormente confermata con il ritorno della seconda ondata della pandemia che ha nuovamente alzato il livello di attenzione; dall’altro, l’andamento tipico della stagione autunnale che vede la ripresa totale di tutte le attività lavorative, scolastiche e dedicate al tempo libero e ad attività quotidiane di varia natura.
La popolazione più coinvolta nell’uso quotidiano di internet è rappresentata dalle fasce centrali (25-34, 35-44), ma si rileva un interessante incremento anche degli over 64 anni online, in particolare da Tablet e da Smartphone.
Infine, la ripresa delle attività ha influito positivamente sui dati mensili di alcune categorie di siti, in ordine:
- siti e applicazioni dedicati agli strumenti e ai servizi web online
- social network
- portali generalisti
- news online e messaggistica istantanea
- portali dedicati a Health, Fitness & Nutrition
- siti dedicati a Food & Cooking
Perdono invece quote di audience le categorie dedicate ai viaggi e agli spostamenti in generale.
In che modo possono essere utili al proprio business?
Conoscere questi dati fa la differenza?
Uno dei più grandi vantaggi del web è quello di poter conoscere da vicino il proprio target: osservare abitudini e interessi di potenziali clienti può essere utile per capire come questi si muovono e quali canali utilizzano. In questo modo sarà poi possibile costruire una digital strategy mirata ed efficace.
Qualsiasi azienda, indipendentemente dalla propria natura, arriva a risultati reali, concreti e misurabili se sa osservare e sfruttare il proprio target tramite i dati che il web offre.