Se hai risposto sì, questo articolo non fa per te. Se invece hai esitato, continua a leggere e togliti ogni dubbio.
L’e-commerce e il marketplace sono due modelli di business online che offrono ai consumatori l’opportunità di acquistare prodotti o servizi tramite Internet. E fin qui, è roba da livello 1 di Super Mario. Tuttavia, questi due modelli presentano alcune differenze importanti che è bene conoscere se vuoi passare al livello successivo e iniziare a vendere online.
La differenza principale che c’è tra e-commerce e marketplace è simile alla differenza che esiste tra singolo negozio e centro commerciale: i primi hanno un unico proprietario, il venditore, mentre i secondi raccolgono prodotti di venditori diversi offrendo a brand differenti una stessa vetrina.
Ma andiamo nel dettaglio.
Sommario
E-commerce: il tuo negozio, ma online
Il termine e-commerce altro non è che l’abbreviazione di “commercio elettronico” e si riferisce all’acquisto e alla vendita di prodotti o servizi online da parte di un singolo rivenditore. La sua caratteristica principale sta proprio nella parola “singolo”. Infatti, l’e-commerce è una piattaforma in cui un’azienda vende direttamente ai propri clienti attraverso un sito web o un’app. L’e-commerce può essere realizzato su un sito proprietario o sfruttando alcune piattaforme terze, come Shopify o Woocommerce.
Ti interessa approfondire le opzioni per il tuo e-commerce? Ne abbiamo parlato su LinkedIn: Shopify e WooCommerce: pro e contro per il tuo e-commerce.
Che cos’è un marketplace?
Tanta scelta, tanti competitor
Al contrario, un marketplace è una piattaforma online in cui diversi venditori possono vendere i propri prodotti o servizi. Il marketplace funziona come un grande centro commerciale, in cui i venditori possono creare un profilo e elencare i loro prodotti, mentre i clienti possono cercare e acquistare prodotti da diversi venditori sulla stessa piattaforma. Il vantaggio dei marketplace per i clienti è quello di offrire una vasta scelta di prodotti in un unico posto. Al contrario, ai venditori permette di avere una maggiore esposizione, ma anche di essere immediatamente confrontabili con i competitor. E come ogni buon centro commerciale: c’è molta gente!
Alcuni esempi di marketplace? Amazon, eBay, Zalando, ePrice e Etsy per citarne solo alcuni tra i più noti.
Visibilità: pro e contro di e-commerce e marketplace
Come avrai capito, la visibilità è il nodo cruciale delle differenze tra e-commerce e marketplace. Con il tuo e-commerce sei tu contro il mondo, quindi sei tu a dover portare i tuoi i clienti sul tuo sito. Questo significa che dovrai investire molto, soprattutto in fase iniziale, per farti trovare: due strategie da mettere in atto prima di subito sono l’ottimizzazione della SEO del sito e attivare delle campagne pubblicitarie a pagamento, su Google o sui social media. Il lato bello però è che non avrai competitor accanto a te sullo scaffale (virtuale), come invece invece succede con i marketplace.
Il vantaggio del marketplace sta nella visibilità: in questo caso infatti i clienti li porta il marketplace, che di solito investe di per sé nella sua pubblicità. Se ci pensi, Ebay o Zalando hanno grande interesse a promuoversi per attirare consumatori, altrimenti non otterrebbero i loro veri clienti, ovvero le aziende come la tua che li vogliono sfruttare per vendere.
Il pubblico dei marketplace sa che sulla piattaforma troverà quello che cerca, perché potrà scegliere tra brand diversi ed è quindi per natura più portato a fare le sue ricerche in un negozio collettivo, soprattutto quando non ha un’idea di un prodotto precisa. Se vuoi un paio di Jordan nere e bianche numero 42 andrai sul sito di Nike, ma se stai cercando un paio di sneakers senza un’idea precisa scommettiamo che guarderai Zalando?
Costi di start-up: pronti, partenza, vendi
Aprire un e-commerce proprietario costa, ma poi tutto il ricavato è tuo. Lasciaci spiegare meglio: aprire un e-commerce da zero significa che dovrai avvalerti almeno di uno sviluppatore web per la parte tecnica, di un copywriter per i contenuti e di un fotografo per le immagini dei tuoi prodotti. Almeno, perché qui noi ti consigliamo di ingaggiare qualche altro professionista: E-commerce: tutti i professionisti che ti aiutano a vendere online.
L’investimento iniziale può variare in base a diversi fattori, devi considerare qualche centinaio di euro per un sito casereccio fino a qualche decina di migliaia per e-commerce corporate molto strutturati.
Al contrario, scegliendo un marketplace puoi fare tutto da solo e i costi iniziali saranno decisamente minori, ma le aspettative dovranno sicuramente essere al ribasso. Dopo aver preso confidenza con l’interfaccia e aver creato il tuo account, ti basta riempire la tua pagina con foto e testi dei tuoi prodotti per iniziare a vendere online. Solitamente I marketplace hanno costi di iscrizione e percentuali sulle vendite, ma dipende tutto da quale marketplace scegli di utilizzare e dalle categorie prodotto: per iniziare ti consigliamo di preventivare alcune centinaia di euro.
Come costruire un budget annuale per la gestione di un e-commerce
Guadagno: e-commerce e marketplace a confronto
Ok, abbiamo visto quanto ti costa, ma passiamo alla parte bella: quanto si guadagna con e-commerce e marketplace?
L’e-commerce ha sicuramente dei costi di avvio e gestione più alti, ma ti dà la sicurezza di non doverti confrontare con la concorrenza. Inoltre, le transazioni sono dirette e questo determina dei margini di guadagno maggiori. Investire poi nel marketing per il tuo brand ti permette di fidelizzare il cliente e questo ti porterà, nel lungo periodo, un ritorno economico perché il cliente soddisfatto tornerà a comprare da te.
Su un marketplace la concorrenza è maggiore, a volte spietata, e ci sono più rivenditori dello stesso prodotto: tradotto, è più difficile che il cliente scelga proprio te. Certo, il servizio della piattaforma di marketplace è quello di darti una visibilità più ampia, ma per questo si fa pagare, e quindi i margini di guadagno sulle singole vendite saranno più bassi rispetto a quelle dirette. Per le limitazioni di visibilità dei marketplace consigliamo assolutamente di attivare delle azioni di advertising sulla piattaforma.
Pagamenti, logistica e customer care: differenza tra e-commerce e marketplace
Infine, un’altra differenza tra e-commerce e marketplace che devi tenere a mente se vuoi vendere online riguarda la gestione dei pagamenti, della logistica e della customer care. Nel caso dell’e-commerce, il rivenditore gestisce direttamente i pagamenti e le transazioni, così come le spedizioni, il magazzino e i resi. Sono tutte operazioni che richiedono tempo e costi, che è bene prendere in considerazione nella tua lista di pro e contro. Appoggiarsi invece su un marketplace significa affidare alla piattaforma la gestione dei pagamenti e spesso anche tutta la gestione logistica. Ci sono un bel po’ di differenze anche per quanto riguarda la customer care, ovvero prendersi cura del cliente: su un e-commerce proprietario sarai tu a dettare le regole e a decidere come gestire ogni caso, i marketplace invece impongono delle regole, più o meno rigide. Per farti un esempio, Amazon richiede ai venditori di rispondere alle segnalazioni dei clienti entro 24 ore (sempre, sabati, domeniche e festivi inclusi) pena un punteggio al ribasso e quindi minore visibilità.
Se speravi di arrivare qui in fondo e scoprire se è meglio un e-commerce o un marketplace ci spiace (nuovamente) deluderti (ormai ci avrai fatto il callo eheh). La risposta giusta può variare a seconda delle caratteristiche del tuo brand, può essere l’uno o l’altro, oppure tutti e due insieme.